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venerdì, marzo 30, 2007

L’IPNOSI NEI PAZIENTI AFFETTI DA CANCRO

I pazienti affetti da cancro hanno una serie di necessità psicologiche e mediche che possono essere controllate per mezzo dell’ipnosi.Il cancro e le malattie croniche hanno certamente un impatto negativo sull’autostima e sulla fiducia in se stessi.

Perciò tutte le tecniche di rinforzo dell’io possono essere d’aiuto in questi pazienti. Inoltre l’uso dell’autoipnosi per controllare i sintomi da’ al paziente un senso di padronanza e di controllo, e vissuti di speranza. Il dolore è il sintomo principale per alcuni pazienti e vi sono tecniche ipnotiche per controllare il dolore; anche sintomi collaterali come la nausea, il vomito, la diarrea, la perdita di appetito possono essere affrontate con successo per mezzo dell’ipnosi.

L’ansia e la paura sono aspetti molto importanti in questi pazienti:indurre sentimenti di calma e tranquillità permette al sistema immunitario di funzionare al massimo grado,aiutando la lotta contro il cancro: l’autoipnosi e l’ipnosi meditativa profonda o il metodo dell’ipnosi prolungata sono dei validi strumenti terapeutici.

Benché in questo campo i risultati siano a livello aneddotico e limitati nel numero, alcuni riportano risultati positivi con l’uso di tecniche di visualizzazione che stimolano la funzione del sistema immunitario (Rossi 1986, Simonton 1978).

Riassumendo l’ipnosi agisce:

• sul dolore;

• sui sintomi collaterali prodotti dalla chemioterapia;

• sull’ansia;

• sul sistema immunitario.

Con le seguenti tecniche:

• autoipnosi;

• ipnosi meditativa;

• ipnosi ad effetto prolungato;

• tecniche di visualizzazione.

In risposta alla necessità di certi pazienti e delle loro famiglia è stata sviluppata una tecnica utile per coloro che devono affrontare la morte imminente e per coloro che manifestamo grande ansietà riguardo alla morte. Questa tecnica è stata trovata efficace nel correggere l’ansia e nel correggere aspettative errate riguardo all’esperienza della morte e degli effetti della morte sui pazienti e sulla loro famiglia.

Questa tecnica, chiamata “Death rehearsal” varia naturalmente a seconda dei casi ma essenzialmente rappresenta una proiezione del paziente nel futuro con il terapeuta che interagisce coinvolto nella scena visualizzata dal paziente.

Mentre le tecniche ipnotiche usate in prossimità della morte tendono a recare conforto, sicurezza, serena accettazione, diverso è invece lo scopo delle tecniche immaginative praticate per “stimolare”il sistema immunitario: queste tecniche, praticate peraltro in uno stadio molto precoce della malattia, tendono invece a modificare l’atteggiamento di passività insistendo sulla visualizzazione metaforica di difese naturali aggressive, efficaci, potenti.

Senza attribuire all’ipnosi possibilità irrealistiche in questo campo, dobbiamo tuttavia realisticamente ammettere che l’ipnosi è un utilissimo strumento per aumentare la fiducia in se stesso del paziente, aiutarlo ad affrontare e lottare contro la malattia, farlo sentire supportato continuamente – non ultimo, importante è l’effetto dell’ipnosi di sollievo vero eventuali effetti collaterali della necessaria terapia.

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lunedì, marzo 05, 2007

Il Meyer, Ospedale Pediatrico di Firenze presenta la Risonanza Magnetica 3 Tesla

Sarà il primo Ospedale Pediatrico in Italia ad utilizzare un’apparecchiatura di Risonanza Magnetica ad alto campo 3 Tesla. Grazie alla donazione di Giuseppe Lavazza, componente del Consiglio d’Amministrazione Lavazza e della Fondazione Gianfranco Rey, il Nuovo Meyer di Villa Ognissanti si è dotato di una avanzatissima tecnologia di Diagnostica per Immagini. Alta definizione, migliore capacità diagnostica, tempi minori di indagine e quindi minor ricorso alla sedazione: sono i vantaggi che l’apparecchiatura offrirà ai bambini in cura all’Ospedale Pediatrico di Firenze.

Molteplici le applicazioni della nuova apparecchiatura in campo oncologico, neurologico e cardiologico. Accanto a questo la Risonanza Magnetica 3 Tesla apre la strada a quelli che in gergo medico vengono definiti studi funzionali. Qualche esempio: questa apparecchiatura si rivela indispensabile per la stimolazione della corteccia cerebrale. Si pensi alla localizzazione delle aree del linguaggio qualora il neurochirurgo debba intervenire in zone critiche: il poter localizzare le strutture nervose la cui lesione potrebbe creare disabilità è di essenziale utilità al neurochirurgo per operare con i margini di maggiore sicurezza possibile.

L’impiego di questa macchina consentirà al neurologo di riconoscere le vie di propagazione delle crisi epilettiche, rendendone evidente l’estrema utilità nell’ambito clinico-terapeutico e prognostico. La Spettroscopia, indagine che consente allo specialista di vedere quali sostanze sono presenti nell’encefalo sano e in quello colpito da patologie, può essere di aiuto nella diagnosi e nel controllo di malattie rare. In ambito oncologico, in cui i pazienti devono sottoporsi a frequenti esami di controllo, la maggior definizione e rapidità dell’indagine sono elementi di primaria importanza. In ambito cardiologico la necessità di sofisticati programmi di studio è ormai talmente necessaria che la risonanza magnetica costituisce uno dei mezzi essenziali nella valutazione di malformazioni del bambino dopo l’ecocardiografia.

“L'introduzione presso la nostra Neuroradiologia di un apparecchio per la Risonanza da 3 Tesla migliorerà l'approccio diagnostico e terapeutico dei bambini portatori di patologie neurochirurgiche", dice il neurochirurgo Lorenzo Genitori. "Dal punto di vista della pianificazione dell'intervento chirurgico questa apparecchiatura porterà ad una migliore definizione di fasci cerebrali e strutture profonde che permetterà al chirurgo già guidato da robot dedicati (neuronavigatore) di migliorare il gesto e diminuire ancora la morbilità. Gli studi funzionali preoperatori permetteranno una più precisa localizzazione di funzioni e non più di aree cerebrali in modo da poterne rispettare il perfetto funzionamento. Nella chirurgia dell'epilessia farmaco-resistente questo apparecchio migliorerà la capacità di diagnosticare piccole aree disfunzionanti e permettere quindi la loro asportazione senza danneggiare il parenchima sano. Tutto ciò associato anche ad un potenziale enorme per la ricerca in campo delle neuroscienze, porterà un netto miglioramento nella comprensione di quei meccanismi che sono spesso alla base delle malattie neurologiche e neurochirurgiche del bambino. Anche nel campo della neuro-oncologia l'utilizzo di tale apparecchio permetterà di conoscere in anticipo la qualità del tessuto che si andrà ad operare migliorando il gesto,aumentando le possibilità di exeresi radicale ed aprendo le porte a trattamenti più personalizzati al singolo paziente”.

Fonte: Ufficio stampa Ospedale Pediatrico Meyer 2007.

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