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martedì, gennaio 02, 2007

La "svolta" molecolare

di Umberto Veronesi *

Il 2006 può essere identificato come l'anno della svolta per le terapie molecolari. Dal punto di vista della ricerca i risultati ottenuti con gli studi genomici indicano che nei prossimi cinque anni avremo a disposizione un numero di terapie molecolari sufficienti per ridurre drasticamente l'utilizzo delle cure chemioterapiche più tossiche, a favore di cure mirate e personalizzate. Gli strumenti si sono moltiplicati: allo IEO è stato messo a punto un test (CEC, circulating Epitelial cells) che, attraverso un semplice esame del sangue, determina l'efficacia delle terapie antiangiogenetiche - quelle cioè che hanno l'obiettivo di ridurre la massa tumorale bloccando la formazione di vasi che portano il sangue al tumore per nutrirlo - per modulare le dosi in base alla risposta individuale al farmaco. La genomica è ormai vicina ad ottenere una vera e propria mappa dei geni di ogni tumore e della loro attività (gene expression profile). Su questa mappa l'oncologo clinico può costruire la terapia per ogni malato. In particolare può capire quali tumori hanno tendenza a metastatizzare. Sono di grande aiuto in questo senso anche gli studi sulle cellule staminali tumorali, cioè quelle cellule capaci di formare un secondo tumore in organi o tessuti diversi da quelli d'origine. È importante l'identificazione delle staminali tumorali del carcinoma del colon, ottenuta alla fine di quest'anno da un' équipe tutta italiana.
* Direttore scientifico Istituto Oncologico Europeo

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