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venerdì, maggio 26, 2006

Tumori (exursus)

Dopo le malattie cardiocircolatorie, i tumori sono la maggiore causa di decesso. Nonostante la ricerca scientifica abbia fatto progressi enormi nel campo delle terapie e dell’individuazione precoce dei tumori, non si è ancora trovato il farmaco “miracoloso” che possa sconfiggere questo male. Le autorità sanitarie sono sempre più convinte che la via per sconfiggere la malattia sia la prevenzione. E il National Cancer Institute (l’Istituto Nazionale sul Cancro), la massima autorità statunitense sull’argomento, ha ammesso che le abitudini alimentari e le condizioni ambientali sono le cause principali della maggior parte dei tumori.

Come si manifesta
In condizioni normali il nostro organismo produce continuamente cellule nuove: per sostituire quelle vecchie, per svilupparsi o per riparare una ferita. Di solito, appena ultimato il compito, la formazione di nuove cellule si arresta. In alcuni casi, però, questo meccanismo di controllo si inceppa. Le cellule continuano a formarsi, dando vita a quello che è conosciuto come un tumore, o neoplasia, che può essere benigno o maligno.
Il tumore benigno. Cresce lentamente: sviluppandosi può creare fastidi premendo sui tessuti vicini, ma non li invade e non interferisce con il funzionamento di altri organi.
Il tumore maligno, o cancro. A differenza di quello benigno, a mano a mano che cresce, si infiltra nei tessuti circostanti distruggendoli. Inoltre, attraverso i vasi sanguigni e i vasi linfatici, può diffondersi ad altre parti dell’organismo, creando localizzazioni secondarie, dette metastasi, che, a loro volta, si sviluppano in modo indipendente.

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sabato, maggio 20, 2006

Efficaci antitumorali

Ricerca

Il National Cancer Institute (NCI, Istituto Nazionale dei Tumori), componente del National Institutes of Health (Istituto Nazionale di Salute) negli Stati Uniti, rappresenta la principale agenzia federale di ricerca sul cancro. Negli anni Cinquanta alcuni ricercatori scoprirono nel Catharanthus roseus, una pianta del Madagascar, due sostanze che si rivelarono fondamentali nella lotta alle leucemie: la vincristina e la vinblastina.

Dal Podophyllum peltatum, inoltre, venne isolata la podofillina, ad attività antitumorale. Sin dal 1960 la Natural Product Branch (NPB), branca del Developmental Therapeutics Program (Programma di Sviluppo delle Terapie) del National Cancer Institute, iniziò un programma di ricerca sistematica di sostanze farmacologiche ad attività antitumorale derivate, in particolare, da piante medicinali, da organismi marini presenti anche sulla colorata barriera corallina e da altri microrganismi. Attualmente, l'NCI-Natural Products Repositor, immagazzina più di 170.000 estratti provenienti da oltre 70.000 piante e 10.000 organismi marini, così come 30.000 estratti di diversi batteri e funghi.

Questo immenso "deposito" viene considerato, a tutt'oggi, una fonte di nuovi composti farmacologici da aggiungere ad altri 500.000 che è possibile "immaginare" derivare dalla Roadmap Molecular Library (la biblioteca molecolare) del National Cancer Institute. Numeri enormi e tra il 1960 e il 1981 l'NCI, in collaborazione con l'United State Department of Agriculture (USDA) ha valutato ben 114.000 estratti provenienti da 35.000 piante, raccolte principalmente nelle zone temperate, individuando, partendo da studi etnobotanici, alcune sostanze antitumorali derivate da varie specie di Taxus (alberi appartenenenti alla famiglia delle Taxacee). Dal Taxus del Pacifico (Taxus Brevifolia) si iniziò, successivamente, ad estrarre, taxolo, sostanza antitumorale utilizzata nel tumore del seno, sul cancro a cellule non piccole del polmonare, nel sarcoma di Kaposi.

Dal 1986 l'NCI che ha stabilito programmi di collaborazione con le istituzioni locali ha incentrato, però, le sue ricerche nelle regioni subtropicali e tropicali e nel 1988 ha iniziato, inoltre, la sistematica ricerca di sostanze utilizzabili nella lotta all'AIDS. Dall'agosto del 1993, 21.881 estratti, derivati da oltre 10.500 campioni catalogati, sono stati testati per la loro attività contro il virus HIV (2320 estratti da piante).

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venerdì, maggio 05, 2006

Formazione Oncologica

Suono e Silenzio è specializzata in interventi mirati in oncologia, tesi a migliorar l'atmosfera, la gestione, la comunicazione e la qualità di vita in tutto il reparto.
L'atteggiamento di base è di totale empatia verso le difficoltà nel gestire una professione che porta a continuo contatto con la sofferenza.
Il presupposto centrale è che per erogare un servizio di qualità che riconosca e rispetti i bisogni relazionali emotivi ed esistenziali del paziente sia indispensabile in modo proporzionale riconoscere gli stessi bisogni nell'operatore.

“Chi si prende cura dell'oncologo?” è la domanda da cui parte questo intervento teso a diminuire il rischio di burn out dal forte impatto sulla qualità del lavoro di reparto e ad aumentare la soddisfazione sul lavoro.
Lavorando con un gruppo ristretto di soli medici in una serie di incontri distribuiti nel tempo, l'oncologo viene accompagnato in un percorso di esplorazione della propria identità professionale con lo scopo di sostenerlo e affiancarlo nella ricerca di una strategia coerente con cui porsi di fronte alla malattia e alla sofferenza che incontra sul lavoro.
In linea con i principi di Suono e Silenzio, questo viene fatto affrontando in maniera metodica ed approfondita il forte impatto emotivo insito nella professione.
In particolare viene fornita all'oncologo una metodologia ed un protocollo adeguati alla comunicazione ad alto contenuto emotivo, che tiene conto del linguaggio verbale e non verbale. Parte del corso è quindi dedicato a “come comunicare cattive notizie”.
Riconoscendo l'impatto che la comunicazione col paziente ha su di lui, il medico impara ad identificare le proprie tendenze, a sviluppare le proprie capacità di ascolto, a gestire al meglio i propri punti di forza, a proteggersi nei propri punti deboli.
Il gruppo viene valorizzato come risorsa centrale. Un significativo effetto collaterale di questo percorso formativo e la maggiore intimità che si crea nel gruppo di colleghi.
Il progetto viene articolato in modo da adeguarsi alle richieste delle singole realtà, ponendo accenti diversi sulle diverse problematiche a seconda delle esigenze.

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