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domenica, giugno 11, 2006

Prevenzione del cancro prostata.
a Cura di: Massimo D'Aiuto

U. Veronesi: Maschi, dopo i 50 anni dovete controllare la prostata

E’ l’opinione del professor Umberto Veronesi, direttore scientifico dello Ieo (Istituto oncologico europeo), promotore del movimento "Europa Uomo", analogo a quello già avviato dallo stesso oncologo "Europa Donna" sulla prevenzione del tumore alla mammella. L’iniziativa è sostenuta dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori. «Oggi gli uomini possono sottoporsi all’esame del Psa (dal sangue) che riconosce un’eventuale presenza di tumore dell’organo maschile», spiega ancora Veronesi, «anche se crea ancora ansia tra coloro che vi si sottopongono perché riconosce tutte le malattie della prostata e non solo il tumore». Tra i Paesi che hanno già aderito ad "Europa Uomo" figurano Francia, Germania, Belgio, Gran Bretagna, Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda, Norvegia, Svezia e Danimarca. Per l’oncologo italiano, ex ministro della Sanità, gli uomini dopo i 50 anni devono sottoporsi al test del Psa (prostate specific antigen): «In caso di tumore della prostata, l’intervento chirurgico è favorevole per i sessantenni ai quali è stato riscontrato precocemente; per gli ultra settantenni, invece, conviene un trattamento con la radioterapia conformazionale che attraverso una Tac riesce a seguire esattamente la conformazione dell’organo malato senza intaccare gli altri tessuti. Dei 500 casi seguiti finora, con questa terapia, il 98 per cento è guarito». Tra le altre novità anche la terapia con i protoni e gli ioni al carbonio. I tumori della prostata sono in crescita in tutto il mondo e il trend cresce proprio per l’aumento della popolazione anziana. L’Italia nel 2000 ha stabilito il record di anzianità tra i Paesi occidentali con 14,8 anziani su 100 giovani e sono 9.303.000 i maschi over 50. Solo però il 22 per cento degli uomini tra i 50 e i 70 conosce il Psa che negli Stati Uniti è conosciuto dal 48 per cento degli uomini. Lazio, Puglia e Lombardia saranno le regioni pilota del progetto che dovrà coinvolgere gli uomini appunto sulla prevenzione del tumore della prostata. «La Lega italiana per la lotta contro i tumori», chiarisce il presidente, professor Francesco Schittulli, «formerà il personale sanitario sulle campagne di prevenzione e renderà operativi i propri ambulatori territoriali per la diagnosi precoce». «Questo cancro rappresenta il 15 per cento di tutti i tumori maschili ed è», avverte il professor Louis Denis, di Anversa, urologo di fama mondiale e consulente di Europa Uomo, «il secondo per mortalità dopo quello polmonare. Nel mondo il 30 per cento degli uomini sopra i 50 anni contrae questo tumore, circa il 10 sviluppa la malattia e il 3 per cento muore. L’intervento può portare all’incontinenza nel 550 per cento dei casi, e all’impotenza nel 3080». Le differenze numeriche delle complicanze dipendono dalla bravura del chirurgo.

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