Psicolife - psicologia e psicoterapia a Firenze

sabato, agosto 05, 2006

Terapia chelante

a cura della Dott.Virginia A.Cirolla*

La chelazione e' un processo che s'incontra frequentemente in natura, nel quale metalli inorganici come ferro, platino, formano complessi con la materia organica.

Il suo utilizzo terapeutico ha avuto inizio nel 1893, sulla scia del nobel Werner che ipotizzo' la formazione di un anello stereotrofico, diverso dal modello di valenza, nel processo di chelazione. Nel 1955 il Dott.Clark informava la comunita' scientifica dei benefici dell'EDTA per curare i disturbi circolatori e cardiovascolari. Quel gruppo pionieristico fondo' quella che oggi e' l'ACAM (American College of Advancement in Medicine) e che comprende oltre 1000 medici specializzati nell'uso terapeutico della Terapia Chelante, oltre ad una buona conoscenza dei trattamenti nutrizionali per le malattie vascolari, degenerative e dell'invecchiamento tessutale.

Sono in corso studi ammessi dalla FDA per dimostrare l'innocuita' dell'EDTA. (Etilediaminotetracetato)

Oggi la chelazione e' utilizzata per eliminare dal corpo umano metalli tossici (Piombo, Mercurio, Cadmio, Alluminio) e per fermare il processo di aterosclerosi.

Un meccanismo d'azione consiste nella rimozione del calcio dalla placca aterosclerotica senza sottrarlo la' dove e' fondamentale per i normali processi dell'organismo e stimola la circolazione del sangue attivando il microcircolo.

Eliminando i metalli di transizione produce un effetto antinfiammatorio diminuendo i radicali liberi che sappiamo come molecole distruttive e lesive nei tessuti. Questa terapia inserita nei protocolli SITEC (Societa' Italiana di Terapia Chelante) unisce un insieme di farmaci antiossidanti e disintossicanti, utilizzati oltre che nelle malattie cardiovascolari anche nelle patologie degenerative ed autoimmuni come l'artrite reumatoide e la sclerosi multipla. E' proprio la sclerosi multipla considerata un mercurialismo cronico a risentire in positivo della terapia chelante.

In Oncologia la sua applicazione ha trovato negli ultimi anni risultati positivi per il suo ruolo di protezione immunitaria e si e' rivelata utile sia nella prevenzione sia negli aspetti terapeutici anche dopo cicli di chemioterapia.

Come terapia e' assolutamente innocua se praticata da mani esperte; deve essere somministrata per endovena lenta per tre ore circa con un frequenza media di una volta a settimana. Nella maggior parte dei pazienti in cui e' stata utilizzata, questa terapia ha provocato un miglioramento della circolazione cerebrale e periferica, un miglioramento della memoria e delle capacita' cognitive, della vista per deficit su base vascolare, riduzione significativa della mortalita' per tumore (come terapia preventiva), una disintossicazione dai metalli pesanti ed un beneficio effetto sulla vitalita' e sullo stato di salute in generale.

*Universita' La Sapienza

www.psicolife.com Psicologia e Ipnosi Terapia a Firenze

Nessun commento:

Posta un commento