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domenica, luglio 30, 2006

I cellulari eccitano il cervello

tratto da: www.corriere.it

Lo studio non è in grado di stabilire però se i telefonini facciano male alla salute. «Implicazioni da approfondire»


ROMA - Non è ancora chiaro se facciano male alla salute oppure no. Quello che è certo, almeno secondo uno studio italiano che sarà pubblicato sulla rivista scientifica 'Annals of Neurology', è che i telefoni cellulari «eccitano» il nostro cervello. Lo afferma una ricerca condotta congiuntamente dai ricercatori dell'IRCCS Fatebenefratelli di Brescia e, a Roma, dall'Ospedale S.Giovanni Calibita-Fatebenefratelli, dalla Facoltà di Psicologia della Sapienza e dalla Clinica Neurologica all'Università Campus Bio-Medico.

METODO - «È dimostrato senza alcuna ombra di dubbio - affermano i responsabili dello studio - che le emissioni elettromagnetiche dei telefoni cellulari producono effetti sull'eccitabilità del cervello di chi li usa, ed in particolare in quella parte delicata che è la corteccia cerebrale». I ricercatori italiani sono partiti da un metodo denominato paired-TMS che consente di misurare l'andamento di eccitazione o inibizione indotto da una coppia di stimoli sulla corteccia cerebrale. Sono stati studiati 15 soggetti volontari, ai quali è stato fatto indossare un elmetto che incorporava due cellulari della generazione GSM, all'altezza dell'orecchio destro e sinistro, in modo da far coincidere il punto di massima esposizione elettromagnetica con la corteccia motoria destra e sinistra, riproducendo le medesime condizioni di un utente che usa il cellulare. I risultati, affermano gli studiosi, sono stati «sorprendenti»: prima dell'accensione dei telefonini, l'eccitabilità delle due metà (emisferi) del cervello risulta identica. La differenza tra i due emisferi diventa invece significativa dopo 45 minuti di esposizione e si mantiene tale anche 60 minuti dopo la disattivazione dei cellulari.

IMPLICAZIONI - Tale dimostrazione, precisano tuttavia gli autori dello studio, non implica necessariamente la pericolosità dello strumento di telefonia mobile, ma pone l'accento sulla necessità di approfondire gli studi per verificare gli eventuali effetti dannosi su persone che già soffrono di eccitabilità della corteccia, ad esempio i malati di epilessia, o, al contrario, l'eventuale utilizzo dal punto di vista clinico per il trattamento di persone con eccitabilità del cervello particolarmente ridotta, quali ad esempio malati di Alzheimer o pazienti dopo ictus».


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